Le maschere si trovano in ogni parte del mondo, tuttavia in nessun altro continente esiste la varietà di maschere che viene usata in Africa. Ancora oggi non si sa dove abbiano fatto la loro comparsa, anche se ci sono innumerevoli testimonianze. Molti miti raccontano l’origine e il significato dei primi esseri mascherati, esseri che erano in contatto con gli antenati. Alcuni miti raccontano che le donne conobbero i segreti delle maschere prima ancora degli uomini. Secondo queste tradizioni, le donne lavoravano abilmente la terra. Gli uomini, temendo di perdere il loro potere, si riunirono in associazioni segrete. Da allora i culti delle maschere si svolgono senza la partecipazione diretta delle donne. La maschera può assumere una varietà immensa di ruoli e funzioni. La maschera rappresenta, racconta, insegna, giudica, punisce, purifica protegge, spaventa, guarisce, diverte. È considerata un’entità viva a tutti gli effetti, una potenza invisibile e temibile, una forza che emana dal mondo degli spiriti o deglia antenati. La maschera è quindi un essere personificato che arriva nel villaggio dal mondo dell’aldilà, per portare un messaggio agli uomini di questo mondo. La persona che veste una maschera rituale perde la propria essenza umana e si trasforma nello spirito rappresentato dalla maschera stessa. Chi veste la maschera (di solito anziani o membri prestigiosi della comunità) diventa una sorta di medium che permette il dialogo con gli spiriti. Il popolo Yoruba usa vari tipi di maschere, a seconda dei riti. Le più impressionanti sono certamente quelle usate nelle celebrazioni Epa, feste che celebrano l’abbondanza, la vita e l’unità del villaggi. Sono composte da un elmetto bifronte intagliato, su cui si innalza una sovrastruttura che narra una storia. Una faccia dell’elmetto ha solitamente gli occhi aperti per osservare il mondo dei vivi, mentre l’altra presenta occhi sigillati per contemplare il regno del divino e degli antenati. Sono scolpite in un unico pezzo di legno e possono raggiungere i 2 metri di altezza. Molto pesanti, solitamente vengono indossate da ballerini interamente coperti di foglie e paglia. Nella maschera della collezione Garuti domina un personaggio autorevole, dal sorriso a denti scoperti, coperto da un variopinto baldacchino ad ombrello sostenuto da varie figure umane.