I Mossi sono l’etnia più numerosa del Burkina Faso e si trovano prevalentemente nel centro del paese, sul Plateau Central. Nel racconto sulle origini del popolo Mossi svolge un ruolo di primo piano la Principessa Yennaga, bella guerriera amazzone, figlia del re di Gambaga. Non avendo avuto discendenza maschile, il re educò l’unica figlia come un maschio, insegnandole il mestiere delle armi, a cavalcare e a lottare come un uomo. Essendo abilissima con le armi, il padre non voleva separarsi da ella e cercava in tutti i modi di non farla sposare. Arrabbiata, Yennaga ebbe dei rapporti con un uomo e rimase incinta. Il padre si arrabbiò e cercò di ucciderla, ma l’amazzone fuggì a cavallo, seguita da alcuni cavalieri a lei fedeli. A causa della corsa a cavallo perse il figlio. Continuò il suo cammino fino a raggiungere la regione di Yanga dove si fermò dinanzi a una capanna che credeva abbandonata. In realtà era la dimora del famoso principe e cacciatore di elefanti Rialé. Quando questi rientrò dalla caccia riservò buona accoglienza al “potente straniero” che stava occupando la sua residenza: aveva infatti confuso la principessa con un uomo, vestita com’era e a capo dei suoi fedeli cui impartiva ordini come un re. Solo più tardi ella confidò a Rialé la sua vera natura e acconsentì al matrimonio che fu celebrato in pompa magna.
I due ebbero un figlio chiamato Ouedrago, che si lanciò alla conquista del mondo, fondando il regno di Tenkadoga. Egli è considerato il padre dell’etnia Mossi. Durante molto tempo, le donne occuparono un posto importante nella società, come dimostrano altre storie. Pugtwenga, la donna barbuta, fu una consigliera molto ascoltata, mentre la principessa Pabré nel XIV secolo fu una grande artista. Un’altra donna liberò il popolo Yatenga dal dispotismo dei Naba Kaongo. Nelle guerre le donne partecipavano alle battaglie, accompagnavano i soldati e, a volte, avevano addirittura il compito di uccidere i nemici feriti sul campo. Yennenga fu il simbolo della rivolta all’autorità paterna, che limitava i diritti delle donne. I regni costituiti dai suoi discendenti furono caratterizzati dalla tolleranza e alle popolazioni conquistate veniva riconosciuta la propria identità culturale, con diritti pari alla Dichiarazione dei Diritti dell’uomo, che i Mossi chiamarono Burkinlum. Colui che ne fruiva era un Burkina, cioè un uomo integro e libero. E Yennaga fu la prima Burkina. Il cavaliere con dama della Collezione Garuti è scolpito in un’unico blocco di legno chiaro, ha un’altezza di 138 cm e pesa 28 kg.